Abarth 500 esseesse: un piccolo scorpione dal morso velenoso

prova su strada Abarth 500 esseesse

© ABARTH

Ci sono auto che non si limitano a trasportarti da un punto A a un punto B, ma ti regalano emozioni pure, scariche di adrenalina che pulsano sotto il piede destro e ti fanno sentire vivo. La prova su strada della Abarth 500 esseesse del 2010 rientra esattamente in questa categoria. Quando ho deciso di aggiungerne una al mio garage, sapevo che avrei avuto tra le mani non solo un’auto, ma un pezzo di storia automobilistica, un tributo moderno al glorioso passato dello Scorpione.

Correva l’anno 2008 quando Abarth tornò prepotentemente sulla scena con la 500, una reinterpretazione in chiave sportiva della city car italiana per eccellenza. Ma fu nel 2010 che venne lanciata la versione Esseesse, un pacchetto di potenziamento che trasformava una piccola sportiva pepata in una vera bomba da 160 CV. Il kit, acquistabile solo presso le concessionarie ufficiali e montato successivamente con relativa omologazione, era un richiamo perfetto alle trasformazioni artigianali che negli anni ’60 e ’70 rendevano le Abarth delle vere icone da corsa.

Design e stile

L’Abarth 500 Esseesse è una di quelle auto che non passa inosservata. Quando la parcheggio per strada, noto sempre qualche sguardo incuriosito. È compatta, aggressiva, con quelle linee tonde che si rifanno alla Fiat 500 classica, ma con un’anima da predatrice.

Il kit Esseesse non si limita a potenziare il motore, ma porta con sé dettagli estetici esclusivi. Cerchi in lega da 17 pollici, assetto ribassato e badge specifici anticipano le sue intenzioni bellicose. La livrea è impreziosita dalle strisce laterali con il logo Abarth e dallo spoiler posteriore che aggiunge un tocco racing.

All’interno, l’abitacolo è un mix perfetto di sportività e tradizione. I sedili ti avvolgono come un guanto, il volante da subito la sensazione di trovarsi su una vettura pensata per la guida sportiva. La pedaliera in alluminio e il manometro del turbo posizionato a sinistra plancia sono dettagli che ti fanno capire immediatamente che questa non è una semplice city car.

Meccanica e tecnologia

Sotto il cofano, il 1.4 T-Jet turbo benzina è il cuore pulsante dell’Abarth 500 Esseesse. Con il kit installato, la potenza sale da 135 a 160 CV, mentre la coppia arriva a 230 Nm in modalità Sport. Il tutto su un peso di poco superiore ai 1.000 kg, una ricetta perfetta per il divertimento.

Il cambio è un manuale a 5 rapporti, preciso e con innesti secchi, che richiede una guida decisa. Le sospensioni irrigidite rispetto alla versione base, abbinate agli ammortizzatori Koni FSD, garantiscono un’ottima tenuta di strada, mentre i freni Brembo con dischi forati e pastiglie ad alte prestazioni offrono una risposta immediata. Il differenziale elettronico TTC (Torque Transfer Control) aiuta a mantenere la trazione nelle curve più strette, rendendo la guida ancora più coinvolgente.

Esperienza di guida

Accendo il motore e subito vengo avvolto da un sound rauco e grintoso offerto di serie dallo scarico Record Monza. Il rombo dell’Abarth non è mai banale: cupo al minimo, rabbioso quando spingo sull’acceleratore. Appena lascio la frizione e do gas, la spinta del turbo si fa sentire prepotente.

Sul misto stretto, la 500 Esseesse è un vero giocattolo. Lo sterzo è diretto e comunicativo, permettendomi di inserire la vettura in curva con precisione chirurgica. La compattezza dell’auto aiuta nei cambi di direzione repentini, regalandomi una sensazione di totale controllo. Il retrotreno ogni tanto si muove leggermente, specialmente nelle curve prese con troppa foga, ma questo la rende ancora più divertente da guidare.

In autostrada, la piccola belva mantiene un’ottima stabilità anche a velocità elevate. Il comfort non è il suo punto di forza: l’assetto rigido e il rumore di rotolamento degli pneumatici sportivi si fanno sentire, ma chi sceglie un’Abarth non lo fa certo per il relax. Nei tratti urbani, invece, si dimostra sorprendentemente gestibile, grazie alle dimensioni compatte che le permettono di infilarsi ovunque.

Prestazioni e dati tecnici della prova su strada Abarth 500 esseesse

Motore: 1.4 T-Jet turbo benzina 4 cilindri
Potenza: 160 CV a 5750 giri/min
Coppia massima: 230 Nm in modalità Sport
Cambio: Manuale a 5 marce
Trazione: Anteriore
Peso: 1.035 kg
Accelerazione 0-100 km/h: 7,4 secondi
Velocità massima: 211 km/h
Consumo medio: Circa 14 km/l
Freni: Dischi forati con pinze Brembo
Cerchi: in lega leggera 7×17 pollici
Pneumatici: 205/40 R17
Sospensioni: MacPherson all’anteriore, ponte torcente al posteriore con ammortizzatori Koni FSD
Gamma colori: Bianco, Rosso, Nero, Grigio Campovolo
Prezzo all’epoca: Circa 22.000 euro

Valore storico e collezionistico

Oggi, l’Abarth 500 Esseesse del 2010 è molto ricercata tra gli appassionati. Il kit Esseesse, fornito in una cassa di legno marchiata Abarth, conteneva nuovi cerchi, freni, assetto e la centralina aggiornata. Solo le auto che lo montavano presso i centri ufficiali potevano ottenere l’omologazione e il badge identificativo.

Le quotazioni sono in crescita, specialmente per le versioni ben conservate con il kit omologato. I costi di manutenzione sono relativamente contenuti rispetto ad altre sportive, ma bisogna prestare attenzione al turbo e ai freni, soggetti a un’usura più rapida se si guida con un piede pesante.

Conclusioni della prova su strada Abarth 500 esseesse

Possedere e guidare un’Abarth 500 Esseesse è un’esperienza che va oltre il semplice concetto di automobile. È un’auto con un’anima, un carattere ribelle e una voglia di mordere l’asfalto che pochi modelli della sua categoria riescono a trasmettere.

Pregi:

  • Motore brillante e reattivo
  • Design sportivo e aggressivo
  • Tenuta di strada eccellente
  • Feeling di guida emozionante

Difetti:

  • Comfort limitato sui lunghi viaggi
  • Cambio a 5 marce migliorabile
  • Consumi elevati se si spinge troppo

Se cercate un’auto capace di regalarvi un sorriso ogni volta che la guidate, la 500 Esseesse è la scelta perfetta. Uno Scorpione velenoso, piccolo ma letale, che lascia il segno ogni volta che si libera sulla strada.

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Dario Roccatello

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